L'e-commerce cresce più in Germania che in Italia

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Uno dei risultati più interessanti, e per alcuni versi imprevisti, dell'ultima rilevazione di Comscore dedicata al rapporto tra cittadini europei e shopping online, riguarda il fatto che in Germania sembrerebbe registrarsi una certa resistenza nei confronti del commercio elettronico. Per contro gli Italiani sembrerebbero essere sempre più favorevoli all'e-commerce.

Non stupisce invece che nel corso dell'emergenza dovuta alla pandemia di Coronavirus (Sars-Cov-2), periodo durato diversi mesi durante i quali la mobilità personale è stata estremamente limitata, le abitudini di consumo del Vecchio Continente (Italia compresa) siano migrate prepotentemente verso il Web. Una tendenza che potrebbe rimanere inalterata nonostante la fine del lockdown.

Analizzando il periodo compreso tra il 27 aprile e il 3 maggio del 2020, la frequentazione degli e-store dedicati all'abbigliamento sarebbe sì diminuita del 13% in Germania ma cresciuta del 129% in Spagna, del 111% in Gran Bretagna, del 110% in Italia e del 32% in Francia. L'incremento italiano sarebbe stato il più elevato relativamente ai siti Web che vendono profumi e cosmetici, con un +35%.

Le percentuali della Germania adrebbero comunque analizzate con attenzione, un po' perché si tratta del Paese più ricco e più industrializzato d'Europa e un po' perché parliamo di una delle nazioni che hanno gestito meglio l'impatto con i contagi. La minore preferenza dei Tedeschi nei confronti dei negozi online è dovuta soltanto a maggiori opportunità di accedere a quelli offline?

Tra le ipotesi attualmente al vaglio vi sarebbe anche quella di una maggiore consapevolezza della gravità della congiuntura economica in atto, gli effetti di settimane durante le quali il sistema produttivo è rimasto sostanzialmente congelato potrebbero non essersi ancora manifestati del tutto e senza sostegni al reddito anche l'e-commerce potrebbe pagarne il prezzo.