MiD: primo report sull'odio online

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MiD: primo report sull'odio online © Depositphotos

Il Gruppo di Lavoro sull'odio online del Ministero per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione ha reso disponibile il suo primo report in cui si cerca di definire la caratteristiche del fenomeno, di fare il punto sulle ricerche dedicate al tema e di fornire delle raccomandazioni che possano aiutare utenti, istituzioni e forze dell'ordine ad arginarne la diffusione.

Odiare è un diritto ma l'odio online va regolamentato con delle norme ad hoc per evitare che venga strumentalizzato

Nel documento viene sottolineato come l'odio, in quanto sentimento, debba essere considerato una libertà inalienabile, in Internet però l'hate speech può essere sfruttato per conseguire dei vantaggi economici o politici a scapito di intere categorie sociali ed etnie. Da questo punto di vista andrebbero combattuti i tentativi di manipolare l'odio attraverso piattaforme aperte a tutti come i social network.

L'hate speech presenta inoltre diverse differenze rispetto a quello espresso offline, in primo luogo esso è infatti permanente data la difficoltà di rimuovere le condivisioni, in secondo luogo può trovare nuovi canali in cui circolare una volta rimosso da un servizio. Sono poi da considerare le problematiche legate all'anonimato e alla transnazionalità.

Ad oggi, nel contesto dell'Unione Europea, soltanto al Germania e in parte la Francia avrebbero prodotto delle normative specifiche contro l'odio online, queste ultime sono state approvate da Berlino nel 2018 ma i dati riguardanti la loro efficacia saranno disponibili soltanto tra qualche mese. In linea generale si nota però la mancanza di iniziative comuni a riguardo da parte degli stati membri.

Il gruppo di Lavoro raccomanda di non limitare gli interventi con l'hate speech alle attività repressive, servirebbro invece anche attività rieducative che non escludano elementi a carattere sanzionatorio e iniziative per la prevenzione che non potrebbero essere effettuate in modo efficace senza azioni di moderazione e contenimento da parte dei gestori delle piattaforme.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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