Niente P2P senza blacklist

Tre ricercatori della University of California presso Riverside, hanno condotto una ricerca sui cosiddetti "fake users", finti utenti delle reti P2P interessati più a reperire dati sugli utilizzatori che ha condividere contenuti.

L'esito dello studio, consultabile su questa pagina, dimostra quanto sia facile che un indirizzo Ip e altre informazioni provenienti da un terminale possano finire nelle mani di organizzazioni come Media Defender pronte a sguinzagliare avvocati anche per un singolo Mp3 scaricato.

Per quanto sia corretto ribadire che scaricare materiale coperto da diritto d'autore è una pratica illegale, è anche necessario proteggere la propria privacy con sistemi come PeerGuardian.