P2P: major senza scrupoli
Sembra non conoscere limiti il desiderio della RIA (Recording Industry Association of America) di spaventare gli utenti dei programmi di file sharing a botte di cause legali; ma come spesso accade quando di mezzo ci sono gli interessi dell Majors, a volte si esagera.
Così, senza porsi alcun dilemma morale, la RIA stà cercando di trascinare come testimone in tribunale una bambina di appena 10 anni che secondo le loro intenzioni dovrebbe deporre contro la madre accusata di aver scaricato nel 2004 file protetti da diritto d'autore tramite P2P.
Il colmo della vicenda stà nel fatto che la madre della piccola sarebbe anche disposta a far testimoniare la figlia; il legale della famiglia ha infatti proposto una deposizione a distanza in video-conferenza. Ma la RIA vuole che la bambina testimoni in tribunale.
Da questa amara storia se ne deduce che la RIA non ha nessuna intenzione di attirare a sè la simpatia dell'opinione pubblica...