Play Store: cosa abbiamo fatto per la sicurezza

I portavoce di Mountain View hanno messo a disposizione un report riguardante l'attività svolta dai gestori del Google Play Store per tutelare la sicurezza dei propri utenti, il documento riguarda naturalmente coloro che possiedono un dispositivo basato sul sistema operativo Android e riferisce i risultati ottenuti nel corso dell'anno passato.

Come specificato, durante il 2021 la compagnia californiana ha implementato nuovi sistemi per il controllo delle applicazioni e migliorato quelli già utilizzati, si tratta nella maggior parte dei casi di processi di revisione che possono essere effettuati sia automaticamente, tramite tecnologie di Intelligenza Artificiale, che attraverso degli interventi manuali.

Nel complesso il Play Store avrebbe impedito la pubblicazione di oltre 1.2 milioni di applicazioni, contestualmente sarebbero stati allontanati dall'ecosistema ben 190 mila sviluppatori rei di azioni contrarie alle policy del marketplace. A questi ultimi andrebbe aggiunto un altro mezzo milione di sviluppatori i cui account sono stati rimossi perché non più attivi.

Per quanto riguarda invece l'utilizzo delle API (Application Programming Interface), la recente migrazione di massa verso la versione 11 (o successive) del Robottino Verde avrebbe riguardato circa il 98% dei titoli presenti in catalogo, ciò si sarebbe tradotto in un minore impiego delle interfacce e in un accesso più contenuto ai dati degli utenti.

Il 2021 è stato anche l'anno durante il quale Big G ha deciso di introdurre maggiori tutele per i più piccoli, a riprova di ciò è sufficiente citare la rimozione dell'AAID (Android Advertising Identifier), e di qualsiasi altro identificatore univoco, dalle informazioni che possono essere raccolte da device mobile tramite applicazioni destinate ai bambini.