La politica vuole controllare Internet

La politica si è accorta in ritardo delle potenzialità di Internet, ma questo ritardo potrebbe essere presto recuperato e non è detto sia una cosa positiva. Amnesty International avverte che le maglie della censura si stanno facendo sempre più strette e che avanza sempre più forte il "modello cinese".

Crescita economica ed espansione nei nuovi mercati spingerebbero le aziende, guidate dal profitto e non certo dall'intento di diffondere la libertà di pensiero, a scendere a compromessi con i governi più repressivi. Sono 26 gli stati in cui la politica controlla fattivamente il Web, ma il conto comprende soltanto i regimi più autoritari.

Creazione di filtri per i contenuti, profilazione e archiviazione delle identità degli utenti, collaborazione tra ISP e autorità per l'identificazione di sogetti ritenuti sovversivi, violazioni della privacy in nome dell'interesse nazionale passate per leggi anti-terrorismo, schedatura dei frequentatori degli internet cafè sono solo alcune delle misure che la politica ha lanciato per il futuro controllo di internet, leggere per credere.