La scuola italiana rimanda l'appuntamento con gli e-book

Gli e-book non saranno obbligatori negli istituti scolastici italiani neanche nel 2014, viene così ulteriormente rimandato un appuntamento che inizialmente era stato previsto per il settembre del 2013 e che nel prossimo futuro potrebbe essere fissato a "data da destinarsi".

Il rinvio sarebbe stato stabilito dal dicastero dell'istruzione in seguito ad un incontro tra gli editori nostrani e il ministro Anna Maria Carrozza, questi ultimi avrebbero definito eccessiva l'accelerazione imposta per l'introduzione dei testi digitali nelle scuole.

In gioco vi sarebbe un mercato che corrisponderebbe a circa un quinto dell'intero giro d'affari editoriale italiano (650 milioni di euro), data l'esistenza di un precedente ricorso al TAR il ministro ha probabilmente voluto evitare nuovi contenziosi e analizzare la situazione con maggiore attenzione.

Viviamo in un paese dove si ricorre alla giustizia amministrativa per contestare l'introduzione di uno strumento innovativo già largamente utilizzato altrove... data la delicatezza dell'argomento e l'importanza dei soggetti coinvolti, eventuali previsioni pessimistiche sul nostro futuro scolastico potrebbero essere giustificate. Ma si sa... l'Italia è fatta così.