WhatsApp: come funziona l'interoperabilità con le altre App

Con l'entrata in vigore del DMA (Digital Markets Act) in Europa, Meta ha dovuto modificare il funzionamento di WhatsApp rendendola interoperabile con applicazioni di terze parti. A livello pratico questo significa che un utente, se lo desidera, dovrà essere in grado di comunicare con quelli di altre piattaforme, come ad esempio Telegram o Signal.

Per rendere ciò possibile gli sviluppatori della compagnia capitanata da Mark Zuckerberg hanno implementato innanzittutto un sistema di opt-in. Questo significa che l'utente potrà abilitare l'interoperabilità con altri servizi se intende usufruirne, basterà accedere alla sezione "Chat di terze parti" che si trova sul percorso "Impostazioni > Account".

Fatto questo verrà proposta una schermata contenente le informazioni sulla nuova funzionalità. Viene segnalato ad esempio che le App di terze parti potrebbero utilizzare sistemi di crittografia end-to-end differenti da quello di WhatsApp, che potrebbero avere policy diverse sul trattamento dei dati e che potrebbero essere più esposte a spam e scam.

Accettando di proseguire WhatsApp avverte che il collegamento con le altre App verrà effettuato tramite numero di telefono, non verranno condivisi altri dati personali e i messaggi scambiati rimarranno riservati. Cliccando quindi su "Continua" si potranno selezionare le App esterne attraverso cui chattare, in ogni caso l'opt-in potrà essere revocato in qualsiasi momento.

Il protocollo di riferimento per l'interoperabilità sarà quello di Signal, si tratta infatti di una soluzione rilasciata sotto licenza Open Source che Meta ha deciso di adottare anche per Messenger. Vengono supportati anche protocolli equivalenti ma alcune feature di WhatsApp non saranno accessibili, come per esempio i messaggi effimeri, gli adesivi e le reaction.