Wikileaks oscurato, ma visibile ad altro indirizzo

Dalle pagine di Twitter Julian Assange accusa gli Stati Uniti di omicidio, dell'omicidio virtuale del dominio wikileaks.org, oggi non più raggiungibile in quanto il DNS sarebbe stato bloccato dal provider EveryDNS.net su ordine della Casa Bianca.

In realtà il provider si difende sostenendo che la chiusura del DNS è stata causata da una violazione del regolamento interno che disciplina il servizio, avendo WikiLeaks comportato disturbo al servizio offerto agli altri clienti: "L'interferenza - come dichiarato dall'azienda - sorge dal fatto che wikileaks.org è diventato l'obiettivo di numerosi e diffusi attacchi di rifiuto di servizio (DDOS). Questi attacchi hanno minacciato (e quelli futuri potrebbero minacciare) la stabilità dell'infrastruttura di EveryDNS.net, che premette l'accesso a quasi 500.000 altri siti web".

Nonostante tutto, ovviamente, WikiLeaks non si ferma. Secondo la Associated Press la creatura di Assange avrebbe già trovato un nuovo provider - la svedese Bahnhof Internet AB - e nel frattempo le sue pagine continuerebbero ad essere visibili digitando nel browser l'IP del server - 213.251.145.96 - oppure cliccando sul dominio wikileaks.ch.