Zuckerberg: gli inserzionisti torneranno

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Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Facebook, non sembrerebbe essere particolarmente impressionato dalla campagna "Stop Hate for Profit" che ha portato diversi grandi brand a bloccare i propri annunci pubblicitari sulle piattaforme di Menlo Park. A suo parere gli inserzionisti torneranno molto presto a pubblicare il proprio advertising.

"Stop Hate for Profit" è un'iniziativa nata dall'esigenza di boicottare i social network che non impediscono ai propri utenti di condividere contenuti inneggianti all'odio o alla discriminazione razziale. Ad essa hanno aderito marchi di rilevanza internazionali come quelli di Starbucks, Unilever, SAP, Levi Strauss, The North Face, CocaCola, Mozilla e Honda.

Diverso il caso di Microsoft che non ha aderito direttamente a "Stop Hate for Profit" ma ha comunque deciso di ritirare la propria pubblicità da Facebook e Instagram per evitare che il proprio brand venisse associato a messaggi inappropriati. Solo lo scorso anno la Casa di Redmond aveva investito quasi 120 milioni di dollari nei servizi di Menlo Park.

Per rispondere alla situazione venutasi a creare Zuckerberg avrebbe scelto la linea dura, motivo per il quale Facebook non avrebbe alcuna intenzione di modificare le proprie politiche per paura di perdere una piccola parte dei profitti e, sarebbero sempre parole del CEO, non lo farebbe neanche se il prezzo di tale scelta fosse una percentuale rilevante dei propri guadagni.

Parlando direttamente ai propri dipendenti, Zuckerberg avrebbe sottolineato che attualmente la sua maggiore preoccupazione non riguarderebbe la temporanea fuga degli inserzionisti, ma il clamore mediatico che essa ha creato e la possibilità che quest'ultimo possa compromettere potenziali partnership con altre aziende interessate a pubblicizzarsi.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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