360 milioni di euro per le startup europee

Balderton Capital, società di venture capital con sede nel Regno Unito, ha creato un nuovo fondo pari a ben 360 milioni di euro per finanziare le startup europee. Le giovani imprese così sostenute dovranno essere attive in settori tecnologici e trovarsi nella cosiddetta "Fase A", cioè quella in cui si è ancora in procinto di lanciare il primo round di funding.

L'idea è quella di finanziare almeno 12 startup all'anno, in questo modo si dovrebbe recuperare parzialmente il ritardo dell'Europa rispetto agli Stati Uniti dove è notoriamente molto più semplice trovare capitali per sviluppare progetti innovativi. In ogni caso alcuni recenti studi avrebbero registrato un cambio di rotta che permettebbe di guardare al futuro con un certo ottimismo.

A tal proposito è possibile citare i dati raccolti dai ricercatori di Atomico, altra realtà specializzata nel finanziamento delle startup nel Vecchio Continente, secondo cui le giovani imprese quotate in Europa svilupperebbero mediamente delle performance superiori a quelle statunitensi. Nello stesso modo in Europa sarebbero state contatte il doppio delle IPO di carattere tecnologico rispetto agli USA.

Stando a quanto dichiarato da Lars Fjeldsoe-Nielsen, uno dei maggiori investitori di Balderton Capital, presto in Europa potrebbe nascere una piattaforma di importanza pari a quella di Google, Facebook o Alibaba. Il problema delle startup europee sarebbero semmai delle valutazioni che tenderebbero a rimanere poco elevate rispetto a quelle delle controparti di Oltreoceano.

Fino ad oggi infatti l'Europa non è ancora riuscita a creare degli "unicorn", cioè società tech based dal valore superiore al miliardo di dollari. In buona parte ciò è dovuto a politiche non favorevali all'innovazione, ma a determinare tale fenomeno sarebbe stato anche una sorta di pregiudizio che avrebbe spinto gli investitori a preferire le startup di Silicon Valley.