Adobe: il termine "photoshoppare" non è lecito

Ultimamente il neologismo "photoshoppare", utilizzato come sinonimo per ritoccare un'immagine con un software per la grafica, sembrerebbe aver assunto un'accezione negativa, utilizzato in pratica per sottolineare un'alterazione della reltà attraverso immagini modificate ad arte.

Per questo motivo la Adobe, proprietaria di Photoshop, ha ritenuto necessario precisare che, se da una parte è lecito riferirsi ad "Adobe Photoshop" nel linguaggio comune, utilizzare il verbo "photoshoppare" o l'aggettivo "photoshoppato" rappresenterebbe una violazione di trademark.

Ma i portavoce del colosso di San Jose sarebbero stati ancora più precisi a questo proposito: parlando del noto programma, ormai divenuto uno standard per la grafica e il fotoritocco, si dovrebbe fare riferimento ad "Adobe Photoshop" e non soltanto a "Photoshop".

A sucitare le ire dell'azienda californiana sarebbe stata la moda ormai diffusa di associare il proprio software alle fotografie digitali, evidentemente alterate tanto da essere considerate "falsificate", in cui i personaggi ritratti sembrano essere sempre troppo belli, troppo magri e troppo in forma, insomma, troppo perfetti per essere veri.