Advertising: anche in Italia calano i media tradizionali e cresce l'online

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Angelo Marcello Cardani, presidente di AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), ha recentemente presentato in Parlamento la Relazione Annuale 2018. I dati riguardanti l'advertising descrivono un settore in ripresa, con una crescita a due cifre del segmento online. Per contro il calo dei media tradizionali sembrerebbe ormai inarrestabile.

Questo fenomeno sarebbe dovuto in particolare a due fattori: il fatto che gli early adopter decidano di concentrare sin da subito e interamente la loro strategia pubblicitaria sul digitale e, fattore altrettanto importante, la costante migrazione dei capitali prima investiti sui canali offline verso l'offerta proposta dei media virtuali.

Il mercato italiano opera oggi dopo aver superato una lunga fase di contrazione i cui effetti si sarebbero fatti sentire in particolare durante i 6 anni compresi tra il 2012 e il 2017. Ad aver subito l'impatto negativo più rilevante sarebbe stato il settore dell'editoria con una perdita pari a poco meno di un terzo degli investimenti (32%).

Disaggregando tale dato si scoprirebbe che a pagare maggiormente l'effetto della contrazione sarebbe stata la stampa con una flessione pari al 38%, 36% per i quotidiani e 40% per i periodici. Contestualmente il giro d'affari dell'advertising online sarebbe cresciuto di quasi la metà (46.6 punti percentuali) in termini di spesa.

Nel corso della sua presentazione Cardani avrebbe dedicato anche uno spazio al Big Data e alle sue possibili implicazioni, ricordando in particolare che oggi pochissimi soggetti fortemente strutturati (come per esempio Google e Facebook) disporrebbero di informazioni relative alle abitudini, non solo di consumo, di miliardi di utenti.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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