Airbnb sospende le attività in Russia e Biellorussia

Airbnb ha deciso come altre grandi aziende dell'high Tech di contribuire alla causa ucraina partecipando alle iniziative mirate a contestare la recente invasione del Paese da parte dell'esecito russo. Per questo motivo la piattaforma dedicata all'ospitalità escluderà temporaneamente il proprio network dai territori della Russia e dell'alleata Biellorussia.

Tale decisione sarebbe stata confermata nelle scorse ore da Brian Chesky, CEO della compagnia da lui creata nell'ottobre del 2007 con i soci Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk, che in suo recente tweet avrebbe parlato chiaramente di una sospensione in virtù del fatto che il conflitto è ancora in corso e le trattative di pace non sembrerebbero avere esiti positivi.

Così come accaduto nel caso di altre iniziative dello stesso tipo, anche questa volta non sarebbero mancate le contestazioni da parte degli utenti. Ad essere criticato sarebbe soprattutto il fatto che questo particolare tipo di "sanzioni" non coinvolgerebbe i responsabili dell'invasione ma i cittadini russi che dovrebbero essere considerati incolpevoli.

Come ogni altra misura contro la guerra in corso anche questa potrebbe avere comunque un obbiettivo secondario, cioè quello di suscitare il malcontento della popolazione russa contro le decisioni delle autorità locali. In questo modo si spera che Mosca possa tornare indietro sui suoi passi a causa delle ricadute economiche sempre più severe.

Tra le altre aziende che hanno deciso di intervenire in prima persone è possibile citare Google e Meta, che hanno deciso di limitare le fonti di propaganda russa sia su YouTube che su Facebook, mentre i dirigenti di Apple hanno recentemente comunicato che per ora i dispositivi della Casa di Cupertino non verranno più commercializzati in Russia.