Android One per tutti

Il sistema operativo mobile Android One era stato implementato nei laboratori di Mountain View con lo scopo di creare una piattaforma entry level con cui equipaggiare dispositivi da commercializzare nelle economia emergenti; ora questo progetto potrebbe riguardare anche gli Stati Uniti, e poi altri paesi, per estenderne la quota di mercato.

In sostanza l'idea dovrebbe essere quella di installare Android One anche sui device di fascia medio-bassa, venduti ad un massimo di 200 dollari, e media, fino a 300 dollari; si tratterebbe di una naturale evoluzione dell'OS che, realizzato per l'Asia, era stato poi esportato in Africa per sbarcare infine sui mercati spagnolo e britannico.

Un altro elemento che porta a prevedere una "politica espansionistica" di Google per Android One riguarda le specifiche hardware e software per il suo utilizzo; rispetto agli esordi queste si sono fatte via via sempre più flessibili con l'evidente obbiettivo di portare la piattaforma sul maggior numero possibile di dispositivi.

Inutile dire che una strategia del genere potrebbe creare delle forti frizioni tra Google e diversi produttori di device mobili; in parte ciò starebbe già avvenendo, basti pensare alla Huawei che, vedendosi negare la possibilità di utilizzare Google Assistent, ha dovuto accordarsi con Amazon per sostituirlo con l'alternativa Alexa.

Sembrerebbe che questa presa di posizione da parte di Mountain View possa essere motivata dalla scarsa attenzione mostrata dai produttori di terze parti riguardo alla sicurezza, una negligenza che si rifletterebbe negativamente sulla reputazione di Android limitandone in qualche modo la crescita del pur già ampio market share.