Apple: nuove policy per gli acquisti in-App

Nel corso degli ultimi giorni Apple sembrerebbe voler ammorbidire la sua posizione riguardo alla possibilità che le applicazioni presenti nell'App Store vengano gestite almeno in parte al di fuori di quest'ultimo. A tal proposito basti citare la decisione grazie alla quale gli sviluppatori potranno comunicare con i propri utenti utilizzando strumenti diversi da quelli offerti dalla piattaforma.

A ciò si aggiunga un recente accordo siglato con la JFTC (Japan Fair Trade Commission), sostanzialmente un'agenzia nipponica molto simile alla nostrana AGCM, che riguarda le policy per i pagamenti in-App e che (secondo quanto sarebbe stato confermato dalla stessa Casa di Cupertino) dovrebbe essere presto valida in tutto il Mondo.

Nello specifico le due parti avrebbero raggiunto una posizione comune riguardo alle applicazioni per la lettura o la visualizzazione di contenuti digitali, dagli e-book alle testate giornalistiche, dai video all'audio. I servizi di questi ultimi potranno essere pagati sia tramite il sistema dell'App Store che esternamente tramite una piattaforma linkata nella scheda del prodotto.

In pratica, grazie a questo compromesso una software house dovrebbe avere nello stesso tempo la possibilità di pubblicare un'App nel marketplace della compagnia californiana e di farsi pagare dagli utilizzatori senza corrispondere a Tim Cook e soci alcuna commissione se non quelle derivante dalle transazioni effettuate direttamente tramite l'App Store.

La Casa di Cupertino ha sempre difeso l'esclusività della sua piattaforma facendo riferimento all'elevato livello di sicurezza che esso è in grado di garantire, con tale accordo alcune società che avevano contestato questa politica (si pensi per esempio a Spotify) potranno agire in modo più indipendente e forse incrementare la propria monetizzazione.