Facebook: no al fact checking elettorale

Nick Clegg, Vice Presidente della divisione Global Affairs and Communications di Facebook nonché ex vice ministro del governo britannico, ha recentemente esposto quella che sarà la posizione del gruppo di Menlo Park relativamente agli annunci pubblicitari di carattere elettorale. Dichiarazioni che probabilmente non verranno accolte con entusiasmo da chi sperava in un maggior controllo dei contenuti sponsorizzati da parte del social network.

Stando a quanto affermato da Clegg, non dovrebbe essere compito della sua azienda stabilire ciò che è giusto e ciò che sbagliato, così come distinguere tra ciò che è vero da ciò che non lo è, motivo per il quale non verrà effettuata alcuna attività di fact checking a carico dell'advertising pubblicato a nome e a sostegno dei politici candidati.

Verificare quanto condiviso dalle fazioni in corsa significherebbe partecipare al dibattito elettorale, cosa che Mark Zuckerberg e soci vorrebbe evitare. Del resto, sono sempre parole del dirigente, nel corso degli ultimi 3 anni il Sito in Blue avrebbe già profuso tutti gli sforzi necessari per combattere quanto più possibile i fenomeni delle fake news, del Deep Fake e dell'hate speech.

A parere di Clegg Facebook avrebbe imparato la dura lezione derivante dall'esperienza della campagna presidenziale statunitense del 2016, quando la piattaforma venne praticamente invasa da contenuti elettorali pubblicati dalla Russia e la possibile ingerenza di Mosca sui meccanismi che orientano l'opinione pubblica americana divenne ben più di un sospetto.

Chi volesse richiedere la rimozione di un particolare annuncio o contenuto non si dovrà quindi rivolgere a Menlo Park ma alle autorità competenti, le ragioni di tutti i soggetti coinvolti potranno essere esposte in sede legale. Chiaramente non verrà concesso lo stesso livello di indulgenza per tutte quelle condivisioni che violano le policy del servizio.