FAPAV: KYBC per contrastare le pirateria digitale

  • Facebook
  • Twitter
  • Linkedin
  • Email
  • CommentaScrivi un commento
  • ForumDiscuti sul forum
  • PrecedenteFacebook e fake news, il dato italiano è tra i peggiori
  • SuccessivoIl Cloud italiano vale 620 miliardi di fatturato
FAPAV: KYBC per contrastare le pirateria digitale

Secondo una ricerca di Ipsos condotta per conto di FAPAV (Federazione anti-pirateria audiovisiva) gli atti di pirateria digitale condotti nel nostro Paese durante il lockdown della scorsa primavera sarebbero stati ben 243 milioni contro i 69 milioni di un bimestre medio riferito all'anno precedente. Nello stesso modo sarebbero aumentati in modo esponenziale tutti i reati di carattere informatico come le frodi online.

Il fenomeno della pirateria digitale sarebbe quindi aumentato contestualmente alle limitazioni della mobilità personale dovute all'emergenza pandemica che sono state particolarmente severe soprattutto lo scorso anno, con tutta probabilità ciò si tradurrà in una contrazione degli investimenti per la produzione di prodotti audio-visivi e in una perdita di posti di lavoro.

A tal proposito la federazione ricorda che gli atti di pirateria compiuti in Italia nel 2019 sarebbero stati circa 414 milioni con un danno economico per l'industria audiovisiva pari a 591 milioni di euro e di 449 milioni di euro per l'economia italiana, a ciò andrebbero poi aggiunti 5.900 posti di lavoro a rischio. Parliamo inoltre di un anno che non ha assistito all'incremento di traffico registratosi nel 2020.

Per queste ragioni 80 tra associazioni ed aziende rappresentanti dell'industria culturale ed audiovisiva italiana ed internazionale avrebbero inviato una lettera ai membri del Consiglio e del Parlamento Europeo nella quale si chiede un nuovo approccio, basato sul principio del KYBC (Know Your Business Customer) per combattere il fenomeno della pirateria.

Secondo i promotori dell'iniziativa, il KYBC permetterebbe un tracciamento alla fonte delle informazioni utili contro il proliferare di gruppi criminali e l'anonimato di chi opera illegalmente sul Web. Tale approccio dovrebbe essere esteso a tutti gli intermediari e quindi non soltanto verso chi opera sui marketplace online come proposto invece nell'articolo 22 dalla Commissione UE.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Non perderti nessuna news!

I commenti degli utenti

I commenti sono liberi: non è necessario iscriversi per poter commentare su questa pagina. Tutti i commenti, tuttavia, sottoposti alle linee guida di moderazione e prima di essere visibili devono essere approvati da un moderatore.

Oppure leggi i commenti degli altri utenti