Garante: via libera agli algoritmi contro l'evasione fiscale

Nelle scorse ore il Garante per la Protezione dei Dati Personali avrebbe fornito il suo parere positivo all'utilizzo da parte dell'Agenzia delle Entrate di algoritmi di Intelligenza Artificiale per attività mirate alla lotta contro l'evasione fiscale, ciò però non dovrà essere effettuato in deroga a quanto previsto dalle normative sulla privacy.

Per questo particolare tipo di trattamento i dati dovranno essere pseudonomizzati in modo che non possano essere immediatamente associati agli utenti coinvolti, i dataset verranno prelevati dai rapporti finanziari disponibili e dovrebbero essere processati in modo completamente automatico anche in connessione con altre banche dati.

L'Agenzia delle Entrate potrà usufruire solo di alcuni dati e dovrà rispettare le garanzie previste dalla legge

Perché la tutela della privacy sia comunque certa, il Garante avrebbe raccomandato espressamente una precisa individuazione delle categorie dei dati che dovranno essere presi in considerazione per l'analisi dell'Agenzia, agli interessati dovranno essere poi garantiti tutti i diritti in tema di trasparenza e informazione previsti per Legge.

A tal proposito l'Authority avrebbe sottolineato l'esigenza che il Ministero dell'Economia e della Finanza, a cui fa riferimento l'Agenzia delle Entrate, adotti delle cautele specifiche nel corso dei controlli automatizzati, questo perché le verifiche effettuate tramite algoritmi potrebbero non essere esenti da errori nel valutare la capacità contributiva dei singoli soggetti.

Le verifiche tramite algoritmi dovrebbero essere effettuate sulla base delle specifiche presenti nel progetto denominato "A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy" che è stato autorizzato dalla Commissione Europea, esso mira in particolare a combattere fenomeni come l'evasione dell'IVA dovuta dalle imprese e le frodi intracomunitarie.