Google Fiber: il CEO si dimette

Google Fiber, ambizioso progetto di Mountain View per la realizzazione di una rete Internet a banda larga basata su un'infrastruttura in fibra ottica, starebbe attraversando un periodo di incertezza; attaulmente ancora in fase sperimentale, l'iniziativa avrebbe registrato un arresto nonché un allontanamento importante a livello di vertice.

Dopo tre anni passati alla guida di Google Fiber il CEO Craig Barratt avrebbe infatti deciso di abbandonare la sua poltrona e, quasi contestualmente, il resto della dirigenza si sarebbe pronunciata per uno stop ai piani di espansione definiti fino ad oggi. Per il momento la piattaforma opera unicamente a Kansas City offrendo connessioni ad altissima velocità (1 GBps).

Tra le proposte di Google Fiber vi è anche un palinsesto televisivo on demand fruibile tramite rete dati, ma secondo le attuali indiscrezioni né le connessioni ultraveloci né quest'ultimo sarebbero riusciti a raccogliere un numero sufficientemente ampio di abbonati da quando il progetto è stato attivato. Previste circa 2 milioni di utenze contro le poche centinaia di migliaia attivate.

Alphabet, cioè il conglomerato finanziario nel quale sono state riunite tutte le attività di Big G, avrebbe deciso di non portare Google Fiber in ben 8 tra le nuove città che il servizio era destinato a raggiungere stando alle intenzioni dei suoi promotori. I lavori di estensioni continueranno invece nelle località dove la piattaforma aveva gia cominciato a posare le propria fibra.

L'erede di Barret non sarebbe stato ancora designato, ma il divorzio con Alphabet dovrebbe essere stato consensuale perché il manager continuerà a collaborare con Larry Page e soci ricoprendo il ruolo di consigliere. Molti dipendenti di Google Fiber sarebbero invece destinati ad una sorte differente, è infatti probabile che presto la dirigenza dia vita ad una campagna di licenziamenti.