Google alla Germania: non avrete il nostro algoritmo

I vertici di Mountain View avrebbero deciso di rifiutare l'invito proveniente dal governo berlinese di rendere pubblico il proprio algoritmo per le ricerche; accogliere una richiesta del genere rappresentarebbe infatti un vantaggio senza precedenti per la concorrenza.

Niente di sorprendente quindi, è comunque molto probabile che anche il promotore Heiko Maas, ministro di Giustizia tedesco ed appartenente alla compagine socialdemocratica, si aspettasse il "no" puntualmente inviato dall'azienda californiana.

Maas riprende in effetti una vecchia battaglia basata sulla convinzione che Google operi in regime di monopolio (generando attualmente circa il 95% delle query provenienti dalla Germania) e che ciò le permetta di abusare della propria posizione dominante sul mercato.

Commentando la propria decisione, Larry Page e soci avrebbero sottolineato il fatto che, dopo un'analisi della durata di oltre 8 anni, sia le autorità degli Stati Uniti che quelle del Vecchio Continente avrebbero concluso che Big G non impiegerebbe i propri algoritmi a danno della concorrenza.