La Gran Bretagna introduce la Web tax

Il Governo Britannico ha deciso di introdurre, primo tra tutti gli stati europei, la "Google Tax"; in sostanza si tratta di un provvedimento attraverso il quale il Regno Unito potrà limitare il fenomeno che vede i colossi del Web e dell'High Tech operare nel Vecchio Continente, generare profitti miliardari e pagare una quantità di imposte molto ridotta.

La diatriba in questione è particolamente datata: compagnie multinazionali come la stessa Mountain View, Amazon e altri giganti dell'alta tecnologia che offrono i loro servizi attraverso il Web, hanno fissato le loro sedi legali in paesi come l'Irlanda e il Lussemburgo dove godono di una fiscalità di vantaggio che utilizzano come parametro per il pagamento delle tasse.

Ora la Diverted Profit Tax, questo il nome dell'iniziativa presa dalla Gran Bretagna, imporrà che i profitti generati nel Regno Unito dovranno essere sottoposti ad un'imposizione fiscale pari al 25%, ciò indipendentemente dalla collocazione della sede legale scelta e dal fatto che essi derivino da attività svolte tramite la Rete.

Tale provvedimento, che dovrebbe diventare operativo entro l'aprile del prossimo anno, potrebbe permettere al Fisco del Regno Unito di recuperare circa un miliardo di sterline all'anno, inoltre, esso costituirebbe un precedente sulla base del quale anche altri paesi europei potrebbero definire la loro versione della "Google Tax".

A questo punto rimane da scoprire quale sarà la reazione delle società coinvolte, queste infatti dovrebbero registrare un forte decremento dei propri profitti in Gran Bretagna, senza contare quelli che potrebbero essere gli effetti di un eventuale tendenza all'emulazione diffusa in tutto il territorio del Vecchio Continente.