Su iMessage la privacy è (troppo) al sicuro

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Su iMessage la privacy è (troppo) al sicuro © Unsplash

Ci si chiede spesso quanto siano sicure in realtà le nostre comunicazione effettuate trame le apposite applicazioni per la messaggistica istantanea, ebbene, nel caso dell'iMessage di Apple queste sarebbero talmente al sicuro da suscitare la preoccupazioni dell'anti-droga statunitense.

La DEA (Drug Enforcement Administration) avrebbe infatti lamentato di recente che l'algoritmo di cifratura utilizzato da software della Casa di Cupertino sarebbe talmente avanzato da rendere in pratica inutili i tentativi di intercettazione da parte delle forze dell'ordine.

La situazione sarebbe in alcuni casi paradossale, questo perché, anche ottenendo una regolare ordinanza da parte di un magistrato, l'agenzia federale per la lotta al narcotraffico finirebbe per raccogliere una grande quantità di informazioni non interpretabili.

Quanto avviene oggi per iMessage accadde qualche tempo fa anche per l'analoga tecnologia adottata su BlackBerry nonché per Skype; costringere una casa madre a fornire le chiavi per la decriptazione dei messaggi risulterebbe impossibile senza mettere a rischio la privacy di tutti gli utilizzatori.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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