L'Unione Europea boccia l'Agenda Digitale italiana

L'Agenda Digitale italiana, cioè il documento strategico che dovrebbe rappresentare un indirizzo sulle soluzioni necessarie a colmare il nostro ritardo strutturale in termini di connettività e innovazione, avrebbe ricevuto una sonora bocciatura in seguito all'analisi in sede europea.

Le carenze riscontrate non dovrebbero essere unicamente formali, ad essere messe in discussione sarebbero state le modalità d'impiego dei fondi provenienti dall'Unione Europea per finalità legate alla digitalizzazione e della Pubblica Amministrazione e alla diffusione della Banda Larga.

Basandosi sui canoni in vigore nella UE, l'Agenda Digitale presenterebbe numerose incongruenze, tempististiche e motivazioni non ben precisate sull'uso dei finanziamenti e, in generale, un carettere di indeterminatezza che mal si adatterebbe ad un progetto di lungo respiro.

Tra le centinaia di rilievi mossi dalla UE, ve ne sarebbe uno particolarmente negativo per i relatori dell'Agenda, cioè il fatto di non aver tenuto conto delle competenze informatiche come soluzione per migliorare il livello occupazionele del Paese nel periodo di riferimento (2014-2020).