Lavoro: ingegneri e informatici sempre più introvabili

Il bollettino del Sistema informativo Excelsior fornito da Unioncamere e Anpal evidenzia ancora una volta come nel mercato del lavoro italiano esista un forte divario tra domanda di figure professionali altamente specializzate e offerta, gli esperti in alcuni settori sarebbero addirittura introvabili, soprattutto quando si parla di informatici e specialisti in telecomunicazioni.

Nello specifico le imprese della Penisola farebbero molta fatica a reperire laureati in ingegneria industriale (citati nel 58% dei casi), elettronica (52.8%), diplomati presso l'ITS (52.6%) e persone dotati di una formazione tecnico-professionale (49.4%). Andrebbe ancora peggio quando si parla di scienze matematiche e informatiche (61.7%).

Il solo comparto della meccatronica avrebbe bisogno di non meno di 34 mila nuovi addetti al mese e nel complesso, durante il solo mese di ottobre, i lavoratori ricercati dagli operatori economici non sarebbero meno di 505 mila. Da questo punto di vista parliamo di una crescita pari a 114 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2019 (quasi il 30% in più).

Sempre meno studenti scelgono una formazione in materie scientifiche

A determinare questa situazione sarebbero diversi fattori tra cui l'invecchiamento demografico di un Paese in cui l'età media è di 45 anni, il numero sempre limitato di studenti che scelgono le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e una sostanziale incapacità di attrarre immigrazione con titoli di studio elevati in discipline scientifiche.

Il cosiddetto mismatch tra domanda e offerta si attesterebbe ora sul 36.5% con un incremento del 5% rispetto all'anno precedente l'emergenza pandemica, nel caso delle professioni tecniche tale percentuale salirebbe al 41.8% e al 40.6% per le professioni scientifiche. Milano, Roma e Torino sarebbero infine le città con il maggior numero di richieste inevase.