Mark Zuckerberg interviene sullo scandalo Prism

Nelle scorse ore alcune inchieste giornalistiche hanno fatto scoppiare una vera e propria bufera intorno all'amministrazione Obama e ai giganti del Web, tutti accusati di aver permesso ai servizi segreti interni USA (NSA) di intercettare le comunicazioni telefoniche e Web dei cittadini.

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, sarebbe intervenuto personalmente per commentare le notizie diffuse a proposito del progetto PRISM; il Golden Boy della Rete avrebbe definito oltraggiose le "illazioni" fatte circolare dai giornalisti a carico della propria azienda.

Il CEO del Sito in Blue avrebbe voluto sottolineare che presso Menlo Park non sarebbe stata mai inoltrata alcuna richiesta di rendere disponibili i propri server per un eventuale monitoraggio, inoltre, istanze del genere, se pervenute, sarebbero state rigettate con ogni mezzo legale.

Zuckerberg non avrebbe mai negato la propria piena collaborazione con le autorità dei vari paesi in cui opera, ma ogni richiesta inviata al gruppo e relativa alla cessione di dati sarebbe stata vagliata caso per caso senza mai aprire le porte ad intercettazioni di massa.