Meta crea una nuova AI "in casa"

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Meta crea una nuova AI "in casa" © Depositphotos

Secondo alcune indiscrezioni pubblicate nelle scorse ore dal Wall Street Journal, Meta starebbe sviluppando un nuovo modello generativo con caratteristiche così avanzate che lo renderebbero alternativo a GPT-4 di OpenAI. Non si tratterebbe però di LLama 2, soluzione che Menlo Park aveva lanciato a luglio mettendolo a disposizione di sviluppatori e ricercatori.

Se questa notizia dovesse essere confermata verrebbero smentite le voci secondo cui Mark Zuckerberg e soci avrebbero deciso di contenere gli investimenti dedicati all'Intelligenza Artificiale. A ciò si sarebbero aggiunti anche dei rumors riguardanti un'ondata di licenziamenti che avrebbe coinvolto buona parte degli esperti di AI della stessa azienda.

In questo momento la compagnia californiana sarebbe impegnata nella creazione di alcuni nuovi data center appositamente dedicati al modello generativo in fase di sviluppo. La fase di training su larga scala dovrebbe cominciare l'anno prossimo e per portarla avanti dovrebbero essere utilizzate delle schede grafiche NVIDIA H100 Tensor Core.

L'idea non dovrebbe essere però quella di creare un chatbot in stile ChatGPT, anche se niente esclude che possa essere realizzata una piattaforma di questo genere, Meta vorrebbe infatti distribuire gratuitamente la propria soluzione permettendo a sviluppatori e aziende di programmare liberamente nuovi strumenti basati sulle AI.

In ogni caso il lavoro fatto per l'implementazione di LLama 2 non adrà sprecato, si tratta infatti di un progetto creato in collaborazione con Microsoft che attualmente è integrato nel Cloud di Azure. Nel caso del nuovo modello Meta dovrebbe puntare invece su un'infrastruttura propria fino a raggiungere il livello di performance desiderato.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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