Ministeri (momentaneamente) senza Facebook

Pochi giorni fa, per alcune ore, gli impiegati di numerosi ministeri non hanno potuto accedere ai più popolari siti per il social networking tra cui anche Facebook, Twitter e Myspace; "vittima dell'"oscuramento" è stato anche YouTube, il noto servizio per lo streaming video on line.

La sparizione (momentanea) dei più importanti social network dalle possibilità di navigazione degli impiegati ministeriali deve aver gettato gli stessi nella disperazione, tanto che la notizia si è diffusa molto velocemente e altrettanto velocemente si è scatenata la ricerca di un colpevole.

Naturalmente il primo "accusato" dell'accaduto è statao il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta, l'anti-fannulloni per eccellenza; ma Brunetta ha subito negato qualsiasi coinvolgimento con la vicenda è ha attribuito l'oscuramento ad un problema tecnico.

In effetti Brunetta, che utilizza spesso i social network per curare i rapporti con i cittadini, non ha mai preso iniziative per il blocco dei siti come Facebook nei luoghi di lavoro pubblici; tempo fa si era limitato a distribuire una circolare per vietare l'uso di Internet per finalità ludiche, come nel caso dei giochi on line.