Niente Web libero in Cina, da nessuna parte

Nelle scorse ora si era diffusa la notizia di un'apertura, estremamente parziale, del Web cinese alla libera navigazione e all'accesso a social network come Facebook e Twitter nonché ad alcune testate giornalistiche straniere; quella che sarebbe stata invece soltanto un'indiscrezione avrebbe già subito una smentita.

Il regime di Pechino avrebbe infatti reso noto di non avere alcuna intenzione di aprire una "Free Trade Zone" completa all'interno dei confini del proprio paese, una sorta di zona franca dove la liberalizzazione della navigazione su Internet avrebbe dovuto semplificare business ed investimenti.

L'area scelta per questa sorta di sperimentazione avrebbe dovuto essere l'isola finanziaria di Pudong nei pressi della città di Shanghai, 30 km quadrati all'interno dei quali, da quel che sembra, gli unici scambi "liberi" possibili dovrebbero essere quelli commerciali.

La smentita è stata diffusa attraverso l'agenzia di stampa Nuova Cina tramite una velina inviata direttamente dalle autorità governative, niente vieta di sospettare che un'iniziale volontà di apertura sia stata poi cassata dopo una più attenta valutazione delle possibili conseguenze