Quibi: 1.75 miliardi di finanziamenti in fumo

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Quibi: 1.75 miliardi di finanziamenti in fumo

Quibi è, o per meglio dire è stato, un esempio abbastanza chiaro di come un progetto particolarmente innovativo, e pensato per un target di consumatori teoricamente ricettivo verso la fruizioni di contenuti tramite dispositivi mobile, non sia necessariamente destinato al successo. L'applicazione progettata per proporre brevi video in un periodo in cui questi sono sempre più ricercati ha infatti deciso di chiudere i battenti.

Tale decisione sarebbe stata presa dopo una campagna di raccolta fondi durante la quale alcuni finanziatori, e tra loro nomi importanti come quelli di At&T, Comcast e Disney, hanno messo a disposizione ben 1.75 miliardi di dollari. Ad oggi di quella somma rimarrebbero circa 350 milioni di dollari che probabilmente verranno utilizzati per confortare in parte di investitori.

Brevi video ad alta qualità visibili solo da smartphone

La piattaforma aveva in programma di proporre filmati di alta qualità della durata massima di una decina di minuti, sostenendosi economicamente tramite abbonamenti. Come per altre soluzioni dello stesso tipo veniva proposto un periodo di prova con cui scoprire gratuitamente le potenzialità del servizio, sfortunatamente ben pochi avrebbero deciso di passare da questo ad una sottoscrizione a pagamento.

Rivolto in particolare ad un'utenza composta da giovani, Quibi è stata lanciata in aprile ma ha dovuto scontrarsi da una parte con l'esplosione dell'emergenza legata alla pandemia di Coronavirus (Sars-Cov-2) e dall'altra con la vera peculiarità dei contenuti che si sarebbe rivelata anche il maggior limite dell'offerta, essi infatti potevano essere visualizzati esclusivamente su smartphone.

Per salvare il salvabile i responsabili del progetto avrebbero azzardato anche la strada dell'acquisizione da parte di qualche grande corporation, come per esempio Apple e Warner, ma la risposta da parte di queste ultime sarebbe stata poco entusiastica. Fallito anche il tentativo di trasferire tutti i propri contenuti su Watch, la sezione di Facebook dedicata ai video.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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