Una "tangentopoli" cinese per Microsoft?

Il Dipartimento di Giustizia USA e la SEC (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti starebbero verificando quanto affermato da un ex collaboratore della casa di Redmond che avrebbe espresso delle pesanti accuse sull'operato del suo ex datore di lavoro in Cina.

L'uomo, le cui dichiarazioni sarebbero al momento ancora tutte da dimostrare, avrebbe sostenuto che la Microsoft si sarebbe resa colpevole di alcuni episodi di corruzione nei confronti di dirigenti governativi esteri per assicurarsi lucrosi contratti di fornitura a livello internazionale.

Nello specifico, si parlerebbe di un importante manager della divisione asiatica di Steve Ballmer e soci che avrebbe ordinato di recapitare tangenti ad alcuni esponenti dei governi locale al fine di ottenere contratti di licenza per la distribuzione di software targato Windows in Cina.

Altre accuse riguarderebbe poi direttamente la Penisola, dove alcuni consulenti di Big M avrebbero offerto viaggi e regali a componenti delle nostre istituzioni; nessuna delle accuse avrebbe ad oggi trovato conferma, quindi sarà necessario attendere gli esiti delle indagini per disporre di informazioni sicure a riguardo.