Twitter: Musk conferma l'intezione di dimettersi
© DepositphotosAlcuni giorni fa Elon Musk ha proposto un sondaggio ai suoi follower su Twitter chiedendo se a loro parere avrebbe dovuto dimettersi dalla guida del gruppo che fa capo al social network, sostenendo inoltre che avrebbe tenuto conto dell'esito finale nelle proprie decisioni. Risultato: 57.5% dei partecipanti favorevoli alle dimissioni e 42.5% contrari.
Stando così le cose, l'imprenditore sudafricano ha annunciato che manterrà la sua promessa e che abbandonerà la carica di CEO della compagnia. Tutto ciò ad una condizione: dovrà trovare una persona che sia abbastanza folle da prendere il suo posto, soprattutto in considerazione del fatto che quest'ultimo dovrà rispondere ad un proprietario imprevedibile come lo stesso Musk.
La decisione dell'uomo più ricco del mondo non deve comunque stupire e non è credibile che essa sia stata presa in seguito al sondaggio a lui sfavorevole, in realtà egli aveva già reso noto agli investitori che la sua permanenza come CEO di Twitter sarebbe state temporanea e breve, in attesa di identificare i dirigenti più adatti a proseguirne il lavoro.
I will resign as CEO as soon as I find someone foolish enough to take the job! After that, I will just run the software & servers teams.
— Elon Musk (@elonmusk) December 21, 2022
L'intenzione di Musk è infatti quella di limitare il proprio ruolo a dirigere solo le divisioni che si occupano dei data center e dello sviluppo software. Per il resto Twitter non è più un'azienda quotata in borsa, quindi chiunque sia la persona che accetterà di diventare CEO dovrà comunque fare in conti con un unico proprietario in grado di deciderne da solo il destino.
Ma chi potrebbe essere il suo "erede"? Secondo alcuni il candidato più probabile potrebbe essere Jared Kushner, marito di Ivanka Trump e quindi genero dell'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I due sono stati visti recentemente insieme in Qatar mentre assistevano alla partita tra Argentina e Francia che ha deciso le sorti degli ultimi Mondiali di Calcio.
