UE: l'e-commerce si ferma (ancora) alla dogana

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 UE: l'e-commerce si ferma (ancora) alla dogana

Semplificare i processi di esportazione innescati dal commercio elettronico, questo è uno degli obbiettivi del nuovo piano d'azione lanciato della Commissione europea per lo sviluppo di dogane digitali all'interno della UE. Il tema è infatti particolarmente attuale, soprattutto in considerazione dei nuovi assetti che vedono la Gran Bretagna uscire dal'unione doganale.

Il piano, descritto nel documento intitolato "Taking the Customs Union to the Next Level: a Plan for Action", pone l'accento innanzitutto sulla condivisione dei dati doganali. L'analisi di questi ultimi dovrebbe contribuire a una migliore gestione del rischio e a snellire le procedure di decision making da parte delle autorità, in particolare in periodi di crisi economica (e non solo) come quelli attuali.

Ad oggi gli stati membri adottano e implementano framework anche molto differenti per il risk management, ciò rende molto difficoltosa l'analisi dei dati anche nel caso in cui vengano condivisi. Da questo punto di vista avranno un ruolo fondamentale le decisioni politiche e il superamento delle tendenze protezionistiche recentemente tornate in auge.

Un portale unico europeo per la gestione del passaggio delle merci da un paese all'altro

Un altro aspetto importante riguarda la creazione di un portale unico attraverso il quale si potranno espletare tutte le procedure burocratiche connesse al passaggio delle merci attraverso le frontiere, oltre a stimolare la collaborazione tra stati questa iniziativa dovrebbe introdurre dei criteri di compliance validi per tutti semplificando anche il lavoro delle aziende.

Per quanto riguarda invece l'e-commerce, per il momento non si andrebbe oltre le dichiarazioni d'intenti. Il testo parla genericamente di facilitazione del "cross-border trade", adempimenti fiscali dei gestori di store online e lotta alle frodi doganali, in linea generale la Commissione sembrerebbe quindi orientata a responsabilizzare maggiormente le piattaforme e ciò potrebbe preludere nuovi obblighi e oneri.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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