VPN: cresce la richiesta globale, non quella italiana

Secondo uno studio svolto dai ricercatori dei NordVpn Teams le recenti limitazioni agli spostamenti dovuti al diffondersi dell'epidemia di Coronavirus (COVID-19) avrebbero portato a una crescita molto sostenuta della domanda di VPN (Virtual Private Network). Si tratta di uno degli strumenti maggiormente richiesti in un periodo dove lo smart working diventa obbligatorio per diverse categorie di lavoratori.

L'incremento maggiore sarebbe stato registrato nei Paesi Bassi con un +240.49%, seguirebbero l'Austria (+207.86%) e il Canada (+206.29%). Importanti anche le performance di Belgio, Francia e Danimarca con un risultato oltre i 180 punti percentuali, ma sono da segnalare anche i dati relativi alla Spagna (+100%), agli Stati Uniti (+65.93%) e alla Gran Bretagna (+48.1%).

I numeri italiani sarebbero invece in controtendenza con una crescita che non avrebbe superato il 10.57%, a tal proposito è interessante notare come nel nostro Paese sia aumentata notevolmente l'adozione della smart working in modalità Desktop (+85.89%), mentre l'alternativa tramite dispositivi mobile avrebbe generato percentuali contenute (10.87 punti).

In alcuni casi, basti pensare a quelli degli USA e del Regno Unito, è probabile che la minore (ma comunque cospicua) crescita sia dovuta al fatto che si tratta di realtà dove il lavoro agile è già particolarmente diffuso, per quanto riguarda la Penisola è invece più probabile che la spiegazione vada ricercata in un ritardo nel processo di Digital Tranformation del Paese.

Parliamo di un segmento di mercato che nel corso delle ultime settimane avrebbe manifestato un incremento globale medio pari al 165% per una crescita del giro d'affari per i produttori pari a non meno di 600 punti. L'impressione è che l'economia italiana sia legata ancora oggi a dinamiche che impediscano allo Stivale di partecipare a questo cambiamento che con tutta probabilità continuerà anche dopo la pandemia.