Wikipedia sciopera, il Web protesta e la politica si arrende

Da alcune ore Wikipedia, la più grande enciclopedia on-line, ha deciso di auto-censurarsi per contestare in modo estremamente civile - ma fermo - il comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni; l'iniziativa non ha mancato di suscitare l'iniziativa degli internauti, nonché la loro preoccupazione.

Claudio Messora di ByoBlu, noto in particolare per i suoi video di denuncia su YouTube, ha definito il DDL "un piede di porco del sistema che potra' scardinare a suo piacimento l'informazione libera e indipendente", un esito prevedibile dato le pesanti sanzioni previste dal decreto.

La norma prevede infatti che il gestore di un sito Web o di un blog abbia l'obbligo di rettificare un contenuto ritenuto lesivo da un altro soggetto, entro 48 ore; chi non dovesse rispettare questo vincolo temporale rischierebbe una multa che potrebbe arrivare fino ai 12 mila euro.

La pagina di Facebook denominata "Salva i blog!" e dedicata a questa vera e propria urgenza democratica per la Rete ha raggiunto velocemente circa 33 mila fans, segno evidente che gli internauti temono una limitazione della libertà di parola online imposta per decreto.

Fortunatamente l'emendamento per l'eliminazione del comma 29 sarebbe stato approvato da qualche ora e, per l'ennesima volta, una norma mirata a mettere il bavaglio alla Rete non sarebbe passata. L'obbligo di rettifica, quindi, dovrebbe riguardare solo i gionali mentre sarebbero fatti salvi blog e siti web non registrati come testate giornalistiche.