6.5 miliardi di euro per la banda ultralarga

Il Governo si sarebbe dichiarato pronto ad affidare ad Enel, il più grande distributore di energia elettrica del Belpaese, lo sviluppo del progetto per la diffusione della Banda Ultralarga nella Penisola; l'idea sarebbe in pratica quella di sviluppare una Rete capillare con la quale portare la fibra nelle case di tutte le famiglie italiane.

A tal scopo sarebbe stato previsto un investimento pari a 6.5 miliardi di euro, in questo modo lo Stato dovrebbe riuscire a riportare sotto il suo controllo le infrastrutture per le telecomunicazioni e il traffico di Rete nel nostro Paese; una sorta di svolta mirata a supplire con l'intervento pubblico alle carenze di un mercato privato che opera soltanto nelle aree in grado di garantire maggior profitto.

A rendere Enel un partner ideale per questo progetto dovrebbe essere in particolare il fatto che essa è una società sotto il controllo del Ministero del Tesoro, inoltre, grazie alla diffusione della sua Rete elettrica, l'azienda dovrebbe essere in grado di raggiungere tutto il territorio italiano senza particolari problemi a livello logistico.

Inizialmente si ipotizzava che il piano per la diffusione della Banda Ultralarga sarebbe stato affidato a Telecom, quest'ultima però avrebbe presentato delle eccezioni sul progetto convincendo così il Governo a rivolgersi ad Enel; nello specifico il gruppo capitanato da Marco Patuano avrebbe preferito utilizzare il sistema denominato Fiber-to-the-cabinet.

Data la capillarità delle sue cabine di distribuzione Enel potrebbe essere in grado di portare a termine il compito assegnatole nel giro di un triennio, questo anche grazie ad una nuova normativa che prevede la possibilità di estendere (tramite la cosiddetta "posa aerea") i cavi per la Banda Larga e Ultralarga anche lungo i tralicci elettrici.