Amazon risponde ad Assange: nessuna pressione dalla Casa Bianca

I portavoce di Amazon hanno fornito una spiegazione ufficiale dell'allontanamento del sito Web Wikileaks dai propri server; le motivazioni esposte divergono in modo sostanziale da quelle fornite fino ad ora come ipotesi dagli analisti.

Amazon ha innanzitutto smentito che la "diaspora" nei confronti delle pagine di Julian Assange sia stata motivata da pressioni provenienti dal Governo degli Stati Uniti, tutto sarebbe invece ricollegato a decisioni maturate all'interno dello stesso gruppo.

In secondo luogo, Amazon ha rigettato la tesi che vorrebbe l'allontanamento dovuto alla paura di subire attacchi DDoS a carico dei propri server, un attacco ci sarebbe stato ma sarebbe stato prontamente respinto; quindi, nessuna preoccupazione per quanto riguarderebbe la sicurezza.

L'iniziativa del gruppo sarebbe invece dovuta ai contenuti dei documenti diffusi da Wikileaks, i temi trattati esporrebbero alcune persone al rischio della propria vita e Amazon non avrebbe alcuna intenzione di rendere pubbliche pagine Web in grado di pregiudicare la sicurezza di alcuno.