Anche Microsoft cifrerà i dati

Forse con un po' di ritardo rispetto alla concorrenza, anche la Casa di Redmond avrebbe deciso di applicare un protocollo di crittografia a tutti i dati gestiti come stanno già facendo Yahoo! e Google; si tratta dell'ennesima risposta di un colosso del Web alle rivelazioni che hanno fatto scoppiare lo scandalo Datagate.

Tale iniziativa sarebbe stata presa dopo la constatazione (anch'essa tardiva ma non soltanto da parte di Microsoft) che ad oggi in pratica non esiste un modo sicuro per veicolare dati in chiaro attraverso la Rete; ciò che può essere visto da un utente potrebbe essere anche spiato.

Secondo quanto dichiarato da Brad Smith, general counsel and executive vice president della divisione Legal and Corporate Affairs di Big M, non sempre è possibile rilevare le attività di spionaggio prima che diventino dannose, per cui l'unica soluzione disponibile potrebbe essere quella di tutelarsi a priori.

Ma per Microsoft, che ha nel suo core business una vasta gamma di servizi per l'enterprise, questa svolta potrebbe rivelarsi particolarmente costosa, per altre realtà come Sunnyvale, Google e Facebook, meno concentrate sulle soluzioni aziendali, il compito potrebbe essere più semplice.