Crowdfunding: nuove regole dall'Unione Europea

Grazie alla recente approvazione da parte del Parlamento Europeo sono finalmente disponibili le nuove regole che le piattaforme di crowdfunding dovranno osservare quando operano in uno stato membro dell'Unione. Due gli obbiettivi che si intendono raggiungere: tutelare gli investitori e favorire il finanziamento anche transfrontaliero dei progetti.

Inizialmente la Commissione Europea aveva fissato in 1 milione di euro il limite massimo delle offerte provenienti dai servizi di crowdfunding chiamati a rispettare i criteri definiti dal Consiglio Europeo e poi approvati dal Parlamento, la soglia è stata però spostata a 5 milioni di euro per singolo titolare di un progetto finanziato nell'arco dei 12 mesi.

L'Europa impone massima trasparenza e chiarezza tra investitori e finanziatori

Investitori e finanziatori dovranno ricevere un apposito documento informativo denominato KIIS (Key Investor Information Sheet) dal titolare di un progetto, nello stesso modo gli ECSP (European Crowdfunding Service Providers) dovranno fornire ai clienti informazioni chiare sui rischi e gli oneri finanziari che potrebbero incorrere, compresi i rischi di insolvenza e i criteri di selezione dei progetti.

Per quanto riguarda le autorizzazioni, queste andranno richieste dalle piattaforme di crowdfunding all'ANC (Autorità Nazionale Competente) dello Stato membro in cui sono stabilite, il provider sarà successivamente in grado di fornire i propri servizi anche a livello transfrontaliero attraverso un'apposita procedura di notifica in uno Stato membro.

La vigilanza sull'operato degli ECSP verrà effettuata anche dalle autorità nazionali della concorrenza, mentre l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA, European Securities and Markets Authority) avrà il compito di coordinare la cooperazione tra i Paesi dell'Unione. Le norme approvate inizieranno ad essere applicate un anno dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE.