Digitale: gli Italiani si sentono impreparati

Lo studio intitolato "Digital Equality: Shaping the future with new leaders" condotto da Jfd per conto di Bva evidenzierebbe come per circa il 6% dei nostri connazionali alcune professioni sarebbero destinate a scomparire nel prossimo decennio, contestualmente vi sarebbe una fiducia abbastanza diffusa nell'affermazione di nuovi settori in grado di creare occupazione.

Nella maggioranza dei casi sarebbe stata ormai maturata la convinzione che saranno il Digitale e in generale le tecnologie di ultima generazione a creare il maggior numero di occasioni lavorative, una previsione ottimistica che però si verrebbe a scontrare con il fatto che circa il 40% degli intervistati si sentirebbe sostanzialmente impreparato.

Estendendo l'osservazione all'Europa in relazione alle risposte per appartenenza di genere si osserverebbe come ben il 37% delle donne vorrebbe operare in un comparto ad elevata digitalizzazione, nel contempo però il 28% dei cittadini del Vecchio Continente affermerebbe ancora oggi che le competenze high tech sarebbero una "prerogativa maschile".

Per avere un'idea di quanto alcuni pregiudizi siano ancora fortemente radicati, basti pensare che in Europa, e non nell'ultima roccaforte del maschilismo sperduta in un deserto lontano, caratteristiche come capacità di leadership, autostima, ambizione e senso della responsabilità renderebbero gli uomini più adatti delle donne alle attività imprenditoriali.

La percezione secondo cui non si possiederebbero competenze sufficienti per affrontare i cambiamenti del mercato del lavoro sarebbe diffusa anche presso le fasce d'età più giovani, coinvolgendo circa il 50% degli individui di età compresa tra i 15 e i 29 anni, quasi il 60% delle donne appartenenti a questo insieme avrebbe però aspirazioni riguardanti un inserimento lavorativo nel Digitale.