Google.com: diritto all'oblio per tutti

Alcuni mesi fa la Corte di Giustizia europea aveva invitato Mountain View a mettere a disposizione degli utenti gli strumenti necessari per esercitare il cosiddetto Diritto all'Oblio, richiesta che il gruppo californiano ha voluto accogliere fornendo un apposito modulo online che sarebbe stato utilizzato anche da migliaia di cittadini italiani.

Il Diritto all'Oblio consiste in pratica nel richiedere ad un motore di ricerca che una determinata informazione sia cancellata dai risultati delle query formulate dagli utenti; una rimozione che però avrebbe creato numerose perplessità da parte di coloro che difendono il diritto alla pubblica informazione al di là delle sue implicazioni sulla privacy.

Indipendentemente dalle convinzioni di ciascuno, Big G aveva agito fornendo il form per le richieste di eliminazione per le varie localizzazione europee del suo search engine, questo escludendo di fatto Gogole.com che, di per sè, non sarebbe però la localizzazione statunitense del servizio, ma il sito originale della piattaforma.

Tale esclusione sarebbe stata messa recentemente in discussione dall'Art.29 Working Party, cioè il gruppo deputato al coordinamento dei Garanti per la tutela dei dati personali nel Vecchio Continente; a parere di questi ultimi Google.com verrebbe infatti utilizzato troppo spesso per eludere le decisioni europee sul Diritto all'Oblio.

Sostanzialmente ampliare il Diritto all'Oblio a questo sito Web significherebbe rendere valida la norma ad ossa associata a livello mondiale (o quasi), motivo per il quale Larry Page e soci potrebbero trovarsi a dover gestire un numero di richieste di rimozione dalla SERP ben superiore rispetto a quelle pervenute fino ad ora.