Google multata in Francia per il Diritto all'Oblio

Come è noto, da qualche tempo Google, poi imitata da altri giganti del Web, offre la possibilità di richiedere la rimozione dal suo motore di ricerca di collegamenti correlati alle proprie informazioni personali. Si tratta del cosiddetto "Diritto all'Oblio" che Mountain View ha dovuto rendere disponibile su indicazione della Corte di Giustizia Europea.

Secondo la CNIL, cioè la commissione nazionale francese per l'Informatica e la Libertà, l'azienda californiana sarebbe stata protagonista di alcune violazioni a carico delle disposizioni che regolano l'esercizio di questo diritto, motivo per il quale al gruppo capitanato da Sundar Pichai sarebbe stata comminata una sanzione pari a 100 mila euro.

Per la precisione l'organo di vigilanza transalpino avrebbe condannato Google per via del fatto di non aver rimosso dalla localizzazione statunitense della propria piattaforma ("Google.com") dei risultati di ricerca per i quali era stata effettuata la cancellazione dalle versioni europee (come per esempio "Google.fr" o la nostrana "Google.it").

Secondo quanto comunicato dai rappresentanti della commissione che ha optato per multare la multinazionale americana, l'esercizio di un diritto deve essere per forza di cose usufruibile nella sua pienezza, motivo per il quale esso non potrebbe essere fornito con modalità differenti a seconda dell'area geografica di riferimento.

Nel corso dei due anni passati dall'introduzione del Diritto all'Oblio Mountain View avrebbe già eseguito oltre 440 mila cancellazioni di link su richiesta di cittadini francesi, ma fino ad ora Google aveva sempre protestato contro le richieste di estendere tali rimozioni a livello globale coinvolgendo anche la release principale del suo motore di ricerca.