Ipotesi spam sull'attacco ai social network

Passato tutto sommato senza gravi danni il terribile giovedì in cui Twitter e Facebook sono stati sottoposti ad un pesante attacco informatico che ha mandato off line per alcune ore il primo, si cominciano a fare delle ipotesi sugli strumenti utilizzati percondurre con successo il DDos che ne è stato la causa.

Sapere in che modo gli attaccanti sono riusciti a dare origine a milioni di chiamate contro i server dei due social network non è importante soltanto pr il loro gestori, ora infatti è noto che l'attacco ha avuto ripercussioni anche sul traffico generato da Google e YouTube, due servizi che da soli rappresentano gran parte della Rete stessa.

Al momento sembra non essere stata presa in considerazione l'ipotesi di un attacco scatenato direttamente da dei botnet, è invece considerata più credibile l'ipotesi che il sovraccarico sia stato scatenato da link presenti in email spazzatura e diretti verso le pagine di Twitter.

All'origine del successo del DDos (che ha colpito anche un sito molto utilizzato nei paesi anglossassoni ma semisconosciuto in Italia come LiveJournal), potrebbe esserci una variante del mai debellato malware noto con il nome di Koobface.