L'AI di Facebook è Open Source

Il gruppo capitanato da Mark Zuckerberg avrebbe deciso di rendere Open Source l'architettura dei server utilizzati dall'azienda per le proprie soluzioni basate sull'intelligenza artificiale; in questo modo gli sviluppatori di terze parti potranno implementare dei fork (versioni derivate) contribuendo al miglioramento del progetto.

Facendo questo Facebook avrebbe deciso di partecipare direttamente al cosiddetto Open Compute Project; i Big Sur, questo il nome dei server ora liberi e aperti, sono basati su tecnologie particolarmente avanzate per il Machine Learning, cioè la capacità dei dispositivi di imparare dalle abitudini degli utilizzatori e dall'osservazione del contesto in cui operano.

Nello specifico Big Sur dovrebbe trovare ampia applicazione in due ambiti che richiedono oggi più che mai degli automatismi affidabili: la sicurezza dei sistemi e degli utenti, fattore fondamentale per le dinamiche del social networking e non solo, nonché il riconoscimento di volti, persone e oggetti all'interno di immagini e video.

I Big Sur presentano delle caratteristiche particolari rispetto alla norma dei server attualmente in circolazione, essi infatti tendono a sfruttare il potenziale di calcolo dei processori grafici preferendolo a quello offerto dalle CPU; in alcuni casi infatti le GPU si dimostrebbero più efficienti a livello prestazionale, senza contare il loro ruolo fondamentale nei meccanismi per la digital recognition.

Il Sito in Blue ha sempre avuto un rapporto privilegiato con le tecnologie Open Source e ne ha anche prodotto di proprie (basti pensare alla Virtual Machine HHVM per i coders o ad Hack, il linguaggio di sviluppo fork di PHP). La conversione della licenza legata al design di Big Sur in una soluzione permissiva rappresenta in sostanza un'ulteriore conferma di questo dato di fatto.