Messenger e Instagram: il Regno Unito contro la crittografia

L'Home Office, cioè il Ministero degli Interni del Regno Unito, sarebbe intenzionato a lanciare una campagna di sensibilizzazione con l'introduzione delle crittografia end-to-end in alcune piattaforme di Meta tra cui Facebook Messenger e Instagram. Tale iniziativa, per ora nota solo attraverso indiscrezioni, sarebbe al centro di polemiche in quanto potenzialmente finanziata con risorse finanziarie pubbliche.

La crittografica end-to-end, già presente in alcune applicazioni per la messaggistica istantanea come per esempio WhatsApp, Telegram o Signal, prevede che le comunicazioni tra due o più interlocutori debbano essere cifrate. Ciò rende i dati scambiati inaccessibili a terzi compresa l'azienda che mette a disposizione la piattaforma utilizzata.

Le conversazioni criptate non possono essere decifrate nemmeno dal gestore del servizio

Un sistema di questo genere garantisce un alto livello di tutela a favore dei dati personali ma in genere non è particolarmente apprezzato dalle autorità, questo perché nel corso di un'eventuale indagine neanche il gestore del servizio protetto tramite crittografica end-to-end sarebbe in grado di fornire le chiavi necessarie alla decodifica di una comunicazione.

Inizialmente il gruppo capitanato da Mark Zuckerberg era intenzionato a introdurre il supporto alla crittografica end-to-end su Messenger e Instagram entro l'anno corrente, questo progetto era stato poi rivisto e la scadenza era stata posticipata al 2023. In ogni caso le autorità britanniche continuerebbero a mostrare la loro contrarietà.

La campagna dell'Home Office dovrebbe basarsi su immagini ad alto impatto che potrebbero coinvolgere anche i minori, questo per suscitare contrarietà presso l'opinione pubblica. Se le notizie attualmente disponibili dovesse essere confermate la spesa potrebbe essere superiore alle 500 mila sterline, una somma considerata ingiustificata per l'obbiettivo che si intende raggiungere.