Meta abbassa il prezzo degli abbonamenti?

Nelle scorse ore si è svolto un workshop dedicato alla compliance con il DMA (Digital Markets Act) delle piattaforme di Meta e organizzato dalla Commissione Europea. Durante l'appuntamento la compagnia californiana ha presentato una proposta di riduzione di prezzo dell'abbonamento a Facebook e Instagram che consente di non visualizzare advertising.

Come è noto infatti, per adeguarsi alla nuova normativa Meta ha fornito due alternative ai propri utenti: continuare ad utilizzare le versioni gratuite dei due social network che mostrano annunci pubblicitari, e per far questo trattano i dati degli utenti, o optare per una sottoscrizione a pagamento priva di pubblicità al costo di 9.99 euro al mese.

Ora il costo di quest'ultimo potrebbe essere abbassato a 5.99 euro al mese, con un extra pari a 4 euro per ciascun account aggiuntivo. A presentare la proposta sarebbe stato Tim Lamb, legale di Meta, secondo cui si tratta del prezzo più basso che qualunque persona ragionevole dovrebbe pagare per accedere a tali piattaforme.

Ma perché Menlo Park dovrebbe ritoccare i propri listini al ribasso? Per rispondere a questa domanda bisogna sottolineare che attualmente gli iscritti a Facebook e Instagram hanno soltanto due scelte: pagare o non pagare. Non esiste una modalità che permetta di non consentire il trattamento dei dati senza mettere mano al portafoglio.

La mancanza di una terza alternativa avrebbe sollevato diverse critiche contro l'approccio incentrato sul pay-or-consent della società fondata da Mark Zuckerberg, ritenendolo non conforme al DMA. Meta potrebbe quindi percorrere la via del compromesso rendendo gli abbonamenti meno cari e quindi più accessibili per un maggior numero di utenti.