Microsoft e IBM si alleano per il Cloud

La Casa di Redmond e la IBM avrebbero dato vita ad una partnership di tipo commerciale finalizzata ad incrementare il livello di compatibilità e di interoperabilità tra le piattaforme per il Cloud Computing messe a disposizione dalle due aziende californiane; in questo modo entrambi i soggetti in gioco potranno ampliare la propria offerta di servizi.

In pratica, presto gli utenti dovrebbero avere la possibilità di scegliere varie combinazioni di prodotti all'interno di un unico paniere arricchito con le proproste di Microsoft e di Big Blue; la parola d'ordine è in questo caso "ibridazione", ciò per via del fatto che le proposte effettuate saranno uniche ma formate da componenti di vendor differenti.

A dimostrazione di quanto detto, gli sviluppatori di Satya Nadella sarebbero attualmente già al lavoro per la realizzazione di un adattamento del framework .NET all'IDE (Integrated Development Environment) Bluemix di IBM; contestualmente, il WebSphere Application Server di quest'ultima dovrebbe essere presto supportato anche in ambiente Microsoft Azure.

Nello stesso modo, un cliente potrà presto scegliere se utilizzare il Database Manager DB2 (di IBM) sulla "nuvola"di Azure o optare per una soluzione come Microsoft SQL da far girare su IBM Cloud che, per estendere al massimo le possibilità di personalizzazione del servizio, sarà in grado di virtualizzare anche il Windows Server di Big M.

Redmond e Armonk hanno già a disposizione singolarmente un supporto più che adeguato per venire incontro alle esigenze correlate alla produttività in ambito enterprise, ma è chiaro che, dato il crescere della domanda di Cloud e le interessanti prospettive future per il giro d'affari di questo settore, solo un'alleanza strategica potrebbe garantire un immediato allargamento dell'offerta.