Microsoft porta Azure nelle profondità marine

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Microsoft porta Azure nelle profondità marine

La Casa di Redmond sarebbe ormai pronta ad affrontare un nuovo ed ambizioso progetto mirato a portare i suoi server Cloud in fondo al mare. L'iniziativa prende il nome di Project Natick e consentirà all'azienda di realizzare una delle più grandi istallazioni sottomarine mai create per la "nuvola". Il luogo è stato già scelto nei pressi delle Orkney Islands, in Scozia.

Tutto parte da un prototipo concepito nel 2013 e installato nella costa occidentale degli Stati Uniti, i test effettuati avrebbero poi permesso di progettare dei sebatoi dal diametro di 3 metri e lunghi 12 destinati ad ospitare 864 server. 12 racks con una capacità pari a 27.6 petabytes che verranno alimentati grazie ad un singolo cavo.

Quest'ultimo verrà utilizzato anche per il trasferimento dei dati, mentre le unità presenti nei serbatoi dovrebbero garantire una continuità di servizio della durata di almeno 5 anni senza richiedere alcun intervento per la manutenzione. I costi operativi dovrebbero essere poi estremamente contenuti anche grazie alla collocazione del Data Center.

Il posizionamento nelle acque marine dovrebbe infatti garantire un raffreddamento costante con la dispersione del calore effettuata in modo del tutto naturale, senza il bisogno di impianti dedicati. Tale sistema sarebbe stato studiato anche per risparmiare quanto più possibile sul consumo di energia elettrica.

Se tutto dovesse andare come previsto, i server Azure di Project Natick potrebbero eleborare dati per almeno 20 anni ed essere coinvolti in cicli di manutenzione quinquennale per la sostituzione dei componenti interni delle unità. I serbatoi saranno invece controllati periodicamente per verificarne l'integrità.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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