PA: è il momento di riorganizzare i data center

Il Team per la Trasformazione Digitale ha recentemente avanzato una proposta di riorganizzazione dei data center a disposizione della Pubblica Amministrazione del nostro Paese. L'intenzione sarebbe quella di realizzare un ambizioso progetto di ottimizzazione grazie al quale massimizzare la produttività e limitare i costi di gestione e manutenzione.

Stando ai numeri, ad oggi la PA italiana disporrebbe di 11 mila centri per l'elaborazione dei dati, praticamente uno ogni 2 amministrazioni. Tale situazione si tradurrebbe in problematiche rilevanti dal punto di vista della sicurezza e ad uno spreco di risorse che in termini economici potrebbe essere misurato intorno ai 2 miliardi di euro all'anno.

Il team capitanato da Luca Attias avrebbe quindi pianificato una strategia che prevede innanzitutto di adottare il Cloud per tutti i servizi non essenziali. In particolare il Public Cloud dovrebbe permettere di superare un modello in cui anche le PA più piccole, si pensi per esempio ad alcune amministrazioni locali, debbano gestire internamente i propri dati.

Nell'ottica di rafforzare la Cybersecurity su tutto il territorio della Penisola dovrebbe essere poi creato un polo strategico nazionale caratterizzato da un numero estremamente ridotto di data center, un'infrastruttura realizzata con lo scopo di mettere a disposizione dei luoghi fisici in cui ospitare i server delle PA coinvolte, garantendo alti standard di sicurezza e un risparmio energetico elevato.

Il terzo punto della proposta riguarda l'aggregazione delle competenze, con l'istituzione di centri presso i quali le amministrazioni potranno ricorrere alla consulenza di tecnici e manager esperti. Accentrando maggiormente ciò che oggi è estremamente frammentato si dovrebbe avere infine un notevole vantaggio in termini di efficienza, migliorando la qualità dei servizi prestati.