Il parere del Garante sul controllo biometrico di massa
© DepositphotosSari Real Time è il nome di un sistema per il riconoscimento facciale che, attraverso una serie di telecamere installate all'interno di una determinata area geografica, consente di effettuare l'analisi in tempo reale dei volti dei soggetti ripresi tramite il confronto con una banca dati predefinita (altrimenti detta watch-list), che può contenere fino a 10 mila volti.
Progettato come soluzione mobile, esso consentirebbe inoltre di registrare le immagini svolgendo una funzione di videosorveglianza. Nel caso in cui venga riscontrata una corrispondenza tra un volto presente nella banca dati ed un altro ripreso da una telecamera, Sari Real Time può generare un alert con cui richiamare l'attenzione degli operatori delle Forze dell'Ordine.
Recentemente il Grante Privacy italiano ha dovuto pronunciarsi riguardo alla possibilità che tale piattaforma potesse essere utilizza in Italia dal Ministero dell'Interno per attività legate alla sicurezza e, dopo averne valutato le caratteristiche, ha espresso un parere sfavorevole anche in considerazione delle posizioni del Consiglio d'Europa in merito all'adozione di soluzioni basate sulla biometria.
Stando a quanto affermato dall'Authority, tale sistema non sarebbe soltanto privo di una base giuridica in grado di legittimare il trattamento automatizzato dei dati biometrici per il riconoscimento facciale a fini di sicurezza, ma per come è stato progettato darebbe luogo anche ad una forma di sorveglianza indiscriminata o di massa.
Sempre a parere del Garante, per via delle sue caratteristiche Sari Real Time finirebbe per analizzare i volti di persone in contesti che non dovrebbero suscitare preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza, ad esempio durante manifestazioni politiche e sociali, e pur tenendo conto che i dati relativi a queste ultime verrebbero cancellati bisognerebbe considerare il fatto che il confronto con le informazioni in watch-list verrebbe comunque effettuato.
